Una piccola guida per la famiglia, per aiutare genitori e figli ad attivare le risorse utili ad affrontare questo periodo di isolamento conseguente al Coronavirus. Guida creata dalla Dott.ssa A. Verardo, terapeuta EMDR a Roma
Con le misure restrittive conseguenti alla diffusione del Coronavirus sono cambiati i tempi della vita quotidiana, le abitudini, i ritmi e le ritualità. A ciascuno è stato richiesta grande flessibilità, capacità di adattarsi, capacità di fidarsi e affidarsi a decisioni che hanno fortemente modificato le modalità con cui affrontavamo tanti momenti della giornata.
In particolare per i bambini la ritualità è importante perché rende il mondo più prevedibile e quindi dà al piccolo la possibilità di approcciarsi ad esso con modalità più sicure e tranquille.
Un grosso elemento che fornisce struttura nella vita dei bambini e dei ragazzi è la scuola. La scuola è fatta di spazi, tempi ed attività definite e nel susseguirsi cadenzato di tutti questi aspetti si mettono in campo svariate competenze e abilità. Quelle stesse abilità e competenze che la didattica a distanza non può però privilegiare a scapito della relazione educativa.
In questo scenario agli insegnanti è chiesto di essere disponibili, informarsi, reinventarsi, trovare nuove modalità di fare lezione per mantenere vivi impegno e motivazione ad apprendere. Le famiglie devono fronteggiare, oltre al necessario e aumentato coinvolgimento per lo svolgimento dell’attività didattica e l’aiuto nei compiti assegnati, tensioni e ansie che riguardano la salute, il lavoro, la condivisione di luoghi ristretti in cui a volte è faticoso salvaguardare spazi personali.
Diverse mamme mi raccontano la fatica di queste settimane in particolare quando vengono assegnati compiti senza che i bambini abbiano la possibilità di vedere l’insegnante, stare con i compagni, vivere la scuola anche nella dimensione del gioco, della creatività, della socializzazione. Stanno meglio invece bambini e ragazzi aiutati a lavorare insieme, a sentirsi parte di una realtà che vive le medesime loro difficoltà ma che, nella possibilità di partecipare ad un progetto condiviso fatto anche di regole, di spazi e tempi definiti, trova le energie e le risorse fisiche ed emotive per fronteggiare le fatiche. Anche per i più piccoli è importante ricostruire la dimensione della classe per recuperare il senso della scuola in continuità con ciò che è stato e che sarà.
Mi piace pensare alla coppia come una realtà a sé, diversa e “altra” rispetto ad “un io e un tu” e, come tale attraversa fasi di sviluppo, momenti di passaggio e crisi e necessita di essere curata e nutrita. Come terapeuta di coppia, sono chiamata ad accogliere e farmi carico delle singole persone e ancor più della relazione che in uno specifico momento genera disagio e sofferenza.
Da diversi anni lavoro con le coppie e le incontro quando sono in difficoltà.
Alcune chiedono aiuto per una crisi puntuale e recente. Raccontano di un tradimento, una malattia, un cambiamento lavorativo importante, il malessere esibito da un figlio, qualche elemento quindi che ha improvvisamente e profondamente modificato un equilibrio che sembrava acquisito e consolidato.
Altre portano difficoltà più generiche presenti da tempo, a volte da sempre.
I temi principali sono:
– incomprensioni, fraintendimenti e poca accettazione reciproca. Difficoltà di comunicazione, mancanza di dialogo e condivisione
– distanza fisica ed emotiva, calo dell’affettività e della sessualità
– delusione delle aspettative iniziali, diverso impegno e investimento nel legame
– difficoltà ad essere coppia dopo profondi cambiamenti come l’essere diventati genitori
– rapporti difficili con le famiglie d’origine o conflitti nella relazione con i figli.
Spesso mi riportano qualche accadimento che “ha fermato” i partner e li ha posti di fronte alla portata del disagio.
Quando siamo in coppia abbiamo principalmente: desiderio e bisogno d’affetto; desiderio e bisogno di stima. Queste due dimensioni si esprimono attraverso il riconoscimento di sé e dell’altro come degno di essere amato e apprezzato. Se queste due dimensioni non sono presenti e curate entrambe la coppia non sta bene.
Le coppie generalmente arrivano a colloquio parlando del dolore, la frustrazione e l’impotenza, la rabbia e la paura.
Se emerge la motivazione a intraprendere un percorso di coppia, mi raccontano anche del desiderio di stare bene e tornare ad un clima emotivo di serena tranquillità, fiducia e sostegno reciproco.
Allora con la coppia ci mettiamo in cammino, insieme, per comprendere bisogni e desideri, riscoprire risorse, rilanciare sulla cura della relazione con obiettivi condivisi.
La famiglia è un sistema vivente in costante trasformazione.
Il suo sviluppo avviene per stadi all’interno di un processo evolutivo, di crescita e maturazione, che si compie nel corso degli anni.
Il ciclo di vita della famiglia, se pur unico perché unica e particolare è la storia di ciascuno, è contraddistinto da certi eventi significativi che costituiscono delle tappe proprie del suo sviluppo e pertanto possono coinvolgere tutte le famiglie.
Ci sono, infatti, eventi che vengono chiamati normativi perché sono prevedibili e attesi. Possono essere considerati tali: la formazione della coppia con la separazione dalle famiglie d’origine, la nascita dei figli, la crescita e l’uscita da casa degli stessi, l’invecchiamento dei coniugi. Read more